10 ottobre 2005

Sapere: un diritto che inizia con la nascita

Un progetto di legge d’iniziativa popolare inserisce i nidi nel percorso educativo pubblico. Nei banchetti sparsi in tutta la Toscana si raccolgono le firme per dare il via all’iter parlamentare della legge. Ne occorrono almeno 50 mila entro il 20 maggio prossimo.

di Paolo Maggi *

“Un unico percorso formativo da zero a sei anni con asili nido e scuole per l’infanzia inseriti nel sistema educativo pubblico” è in estrema sintesi la “rivoluzione” del sistema educativo ideata dai Democratici di Sinistra e trasformata in una proposta di legge d’iniziativa popolare.
“Vogliamo affermare – ha spiegato Anna Serafini, responsabile DS per l’Infanzie e presidente della Consulta per l’infanzia e l’adolescenza Gianni Rodari nel presentare la proposta di legge – il diritto di ogni bambino all’educazione, alla vita di relazione, al gioco e alla cura.
Tutti i bambini, dalla nascita, senza alcuna distinzione, devono poter sviluppare le proprie potenzialità di relazione, di autonomia, di creatività e apprendimento, in un contesto educativo, affettivo e di gioco, pensato per accoglierli e sostenerli”.
Punto focale del Disegno di legge dal nome  “Il diritto delle bambine e dei bambini all’educazione e all’istruzione dalla nascita a sei anni”, definito Zeroseianni,  è quello di trasformare l'asilo nido da servizio sociale a domanda individuale a servizio educativo, prevedendo un unico processo formativo da zero a sei anni. Nido e scuola dell'infanzia diventano dunque parte integrante del sistema educativo e formativo pubblico nazionale con l'obbligo di eliminare le liste di attesa. Tutto questo richiede un notevole investimento di risorse sociali ed economiche. A tal fine e per ridurre i costi delle famiglie, è prevista fra l’altro l’istituzione di un Fondo per i diritti dell’infanzia e di un Piano di finanziamenti per la creazione e la gestione dei nidi e per la generalizzazione delle scuole dell’infanzia in tutto il territorio nazionale. “Una legge per far crescere i diritti dei bambini e metterli al centro dell’educazione in un’Italia sempre più in Europa”, ha dichiarato la senatrice Vittoria Franco, fra le promotrici del disegno di legge, nel corso della conferenza stampa di lancio della raccolta delle firme.
Vittoria Franco
La Toscana è all’avanguardia per i servizi all’infanzia. I nidi coprono il 21 per cento della popolazione da 0 a 3 anni, mentre in Italia la media è appena del 7,4 per cento. Il divario tra le diverse aree è grande. Nel sud esiste un’oscillazione tra un minimo di 1,9 e un massimo di 6,4 per cento di posti-nido. Medie che pongono l’Italia al terzultimo posto in Europa, dopo Spagna e Grecia, e lontanissima dall’obiettivo chiesto dall’Unione Europea a tutti i paesi di raggiungere il 33 per cento dei posti-nido entro il 2010. Diversamente, le scuole per l’infanzia in Toscana accolgono il 90 per cento dei bambini da 3 a 6 anni, ma anche in questo caso i problemi stanno venendo fuori in maniera sempre più determinante in seguito ai tagli del governo di centrodestra ai fondi per edilizia e personale scolastico.
In Toscana così come nel resto del paese si sono formati comitati composti da partiti politici, associazioni, genitori, insegnanti e studenti di ogni orientamento e strato sociale per raccogliere le firme in sostegno del Disegno di legge. Il 2 giugno prossimo scade il termine utile per presentare   le 50 mila firme necessarie per iniziare l’iter parlamentare. L’obiettivo è di raccoglierne molte di più, oltre le 100 mila entro il 20 di maggio, in modo da avere anche tutto il tempo necessario per poter svolgere tutte le operazioni di verifica e vidimazione.
In ogni città, paese, davanti a scuole e luoghi di lavoro, nei mercati e centri commerciali già da tempo sono spuntati banchetti per la raccolta delle firme. Ad animarli giovani e non che oltre a raccogliere firme cercano di spiegare alla gente che “quanto più i bambini, fin da piccolissimi, vivono in un contesto cognitivo e sociale adeguati quanto più saranno in grado di non abbandonare la scuola e di vincere le sfide nei gradi successivi dell’istruzione. Solo creando eguali opportunità possono essere valorizzati tutti i talenti, quale che sia la provenienza sociale”. Per saperne di più cliccare su  http://www.consultarodari.org/frameset.htm, oppure http://www.vittoriafranco.it/.

* Articolo pubblicato sul numero 76 di Coopinforma (ottobre 2005)


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