4 febbraio 2008

Nuovo Museo di Strumenti Musicali

Massa Marittima

Nell’antica chiesa di S. Pietro all’Orto
il Museo degli strumenti musicali

In mostra anche un pianoforte uguale a quello usato da Mahler. Vi si può ammirare in diretta anche l’arte del restauro. Un affascinante viaggio alla scoperta dell’evoluzione degli strumenti musicali dell’occidente.

di Paolo Maggi (novembre 2003)

Forte piani, pianoforti e uno splendido clavicembalo del ‘600, muti testimoni di melodie religiose e antiche sonate, accolgono il visitatore nel Museo degli Strumenti Musicali di Massa Marittima, inaugurato nella scorsa estate, e lo accompagnano in viaggio appassionante. Un viaggio attraverso l’evoluzione tecnologica, stilistica e di gusto degli strumenti musicali, reso possibile grazie a Lorenzo Ronzoni, appassionato collezionista e restauratore di strumenti musicali, soprattutto di organi meccanici antichi.
Dopo aver stipulato un accordo con l’amministrazione comunale e aver dato vita, con il suo prezioso patrimonio, ad una Fondazione senza scopi di lucro, Lorenzo Ronzoni ha potuto allesti
re il percorso museale in alcuni locali all’interno del complesso di San Pietro All’Orto, da lui personalmente restaurati, anche riportando alla luce monofore e frammenti di affreschi della prima chiesa di Massa Marittima, dei quali non se ne conosceva neppure l’esistenza. Uno scenario suggestivo dove fanno dove possiamo ammirare,fra gli altri, un clavicembalo del ‘600, quattro Forte piani datati rispettivamente 1790 al 1820, 1840 e 1860 e un pianoforte a coda Bluthner, uguale a quello che usava Mahler, del 1904. Una vera e propria delizia per gli appassionati ma anche per i profani e per tutti coloro che intendono aprire una finestra singolare e affascinante sulla nostra storia che “racconta l’evoluzione del pianoforte, simbolo eminente della civiltà musicale occidentale”. All’interno del Museo inoltre i visitatori possono ammirare in diretta, in un apposito laboratorio, le varie fasi del restauro. Si tratta di un percorso unico nel suo genere con organi di rara bellezza e importanza – dice Lorenzo Ronzoni – raccolti soprattutto quando, in seguito ad una errata interpretazione dei dettami del Concilio Ecumenico Vaticano II, molte chiese si demolendo cantorie e svendendo gli strumenti inutilizzati che vennero per lo più trasformati in librerie, armadi, teche espositive di preziosi e altro. Alcuni vennero salvati e sottratti a questo tragico destino da appassionati musicisti e si trovano oggi nelle case di privati, sottratti quindi al godimento pubblico”. Il Museo degli strumenti Musicali (aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, info 3470854024), è situato all’interno della chiesa sconsacrata nel complesso di S. Pietro all’Orto, nella cosiddetta “Città Nuova” anche se d’epoca medievale. Il complesso comprende anche la chiesa di Sant’Agostino e tutta la parte conventuale dove si trovano anche la Collezione d’Arte contemporanea del Comune e il Museo di Arte sacra.

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