22 febbraio 2008

UN PARCO PER GLI ETRUSCHI

Inaugurazione ufficiale l'11 luglio per il "Parco Archeologico di Baratti e Populonia", che racchiude in oltre 80 ettari le vestigia di civiltà e popoli antichissimi

Paolo Maggi
Festa grande nell’incantevole golfo di Baratti per l’inaugurazione ufficiale del “Parco Archeologico di Baratti e Populonia” che custodisce un vero e proprio “regno della civiltà etrusca”. Ai piedi della medievale rocca di Populonia, tra il golfo, il gruppo di piccole case, il molo e il promontorio di Piombino, il Parco racchiude in oltre 80 ettari le vestigia di civiltà e popoli antichissimi. Incastonata nella suggestiva bellezza naturale del golfo, si presenta in tutta la sua straordinaria forza anche la ricchezza delle presenze archeologiche che illustrano le diverse fasi culturali e storiche che si sono avvicendate nei secoli. Dai primi insediamenti dell’età del ferro (IX-VIII sec. a.C.) alle estese necropoli orientalizzanti e arcaiche (VII-VIII sec. a.C.), dalle tombe a tumulo e a edicola di San Cerbone, del Casone o di Poggio Porcareccia fino a quelle ellenistiche (IV-II sec. a. C.) con le suggestive tombe ipogee scavate nel tufo e nascoste nel bosco località Le Grotte e le particolarissime sepolture venute alla luce recentemente nella zona di un’antica cava di arenaria. Un’importanza del sito archeologico sulla terraferma che si conferma anche nel mare che l’accarezza, dove molti sono i relitti di imbarcazioni prevalentemente romane con rinvenimenti di veri e propri tesori, come il carico di spezie e essenze del Pozzino e la famosa Anfora d’argento, custoditi nel Museo Archeologico di Firenze. Nell’ambito della vasta possibilità di percorsi, il Parco propone due itinerari di maggior attrattiva: il primo interessa la zona centrale del golfo dove si trovano le necropoli orientalizzanti e arcaiche (tomba Dei Carri, dei Letti Funebri, Delle Pissidi ecc.), le tombe a edicola e a cassettone o sarcofago, con la possibilità di visitare anche edifici industriali utilizzati dal IV al III sec. A. C per la lavorazione del ferro; il secondo percorso continua a ritroso nella storia alla scoperta del suggestivo sentiero che attraverso il bosco porta alle sepolture ipogee di età ellenistica, accessibili attraverso un breve corridoio a gradini. A ridosso della necropoli presso le cave di calcaree poi si possono ammirare imponenti fronti di roccia con decine di tombe a camera, alcune delle quali disposte su due livelli. Nell’insieme la visita completa del parco richiede circa 6 ore. Con la nuova gestione affidata ai “Parchi della Val di Cornia”, società a prevalenza pubblica alla quale i Comuni hanno demandato la gestione del sistema dei parchi della Val di Cornia, i visitatori possono disporre anche di un Centro di documentazione multimediale, servizi di ristoro, programmi personalizzzati per le scuole e visite guidate. Il ciak sarà dato sabato 11 luglio alle 10 in punto dal vice presidente del Consiglio Walter Veltroni. A luglio il parco resterà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 20 con chiusura il lunedì, mentre d’agosto tutti i giorni dalle 9 alle 20. Le tariffe sono differenziate a seconda dei servizi richiesti, del settore interessato alla visita e dalle riduzioni previste. Il biglietto base intero costa 12 mila lire. Per informazioni rivolgersi alla Società parchi Val di Cornia, tel. 0565/49430.

pubblicato sul magazine VivaPiazza (luglio/agosto 1998)

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