di Paolo Maggi
Ormai l’ha detto e ripetuto in tutte le lingue, anzi nella
migliore delle lingue possibili che l’Accademia della Crusca non può più andare
avanti così, e che è al collasso!
Da tempo ormai e in ogni sede istituzionale
Nicoletta Maraschio, la prima donna eletta presidente dell’Accademia della
Crusca ripete che l’importante istituzione culturale fiorentina “ha bisogno di finanziamenti adeguati e in
particolare di una legge ad hoc che gli consenta un corretto funzionamento”.
“Ho pensato che la stabilizzazione fosse il problema centrale su cui
concentrare le nostre energie e quindi mi
sono impegnata - ha dichiarato Maraschio - così come gli altri
presidenti che mi hanno preceduta, a divulgare questa necessità attraverso
comunicati e interventi sui media, ma dopo due anni non è cambiato niente, anzi
la situazione è peggiorata al punto che non solo dobbiamo rinunciare ai
progetti ma anche alla vita stessa dell’Accademia. Allora ho deciso di
coinvolgere tutti gli Accademici. Non è più e solo chi guida in questo momento
l’Accademia ma l’Accademia con tutte le sue voci e tutto il loro prestigio in
Italia e nel mondo a lanciare il grido d’allarme. Uno spiraglio per la
sopravvivenza dell’Accademia si è aperto nei giorni scorsi nella VII
Commissione del Senato riunita per discutere delle legge Finanziaria: il
Governo nella persona del ministro Bondi ha accolto un ordine del giorno della
senatrice Vittoria Franco che impegna il Governo a reperire non meno di 800
mila euro per l’anno 2011 per garantire all’Accademia della Crusca la
possibilità di continuare a svolgere il suo importante ruolo. "La
responsabilità della lingua è in tutti i paesi un dovere civile, ma in Italia
questo oggi sembra non essere vero" ha dichiarato fra l'altro la senatrice
del PD.
L'APPELLO DEGLI ACCADEMICI DELLA CRUSCA
La Crusca è la più antica accademia
linguistica in Italia e in Europa, che ha svolto e svolge un ruolo culturale
decisivo, ma è a tutt’oggi priva di una dotazione ordinaria, da parte dello
Stato, sufficiente a garantirne il funzionamento e lo svolgimento dei compiti
istituzionali: il personale estremamente ridotto (solo 6 unità interamente a
suo carico) e il contributo tabellare del tutto inadeguato (nel 2010: €
190.000,00) sono alla base dei ricorrenti rischi d’interruzione di ogni
sua attività. E’ una situazione senza eguali. Lo Stato ne ha riconosciuto
recentemente la fondamentale funzione “pubblica” legata alla lingua, il nostro
più importante bene culturale immateriale. In questo grave momento di crisi
economica generale e di ripensamento della destinazione dei contributi
pubblici, gli Accademici della Crusca e i Soci corrispondenti italiani e
stranieri denunciano le condizioni di assoluta precarietà economico-finanziaria
dell’istituzione di cui fanno parte e chiedono con forza al Governo che, con un
atto normativo, sia finalmente assicurata all’Accademia della Crusca, per la
sua unicità di ente di tutela, promozione e valorizzazione della lingua
nazionale, una dotazione ordinaria, in grado di consentirle un sicuro
funzionamento e uno sviluppo delle attività adeguato ai propri fini statutari.
In ciascuno dei principali
Paesi europei esiste una grande Accademia o un Istituto particolare, il cui
fine fondamentale è quello di studiare e tutelare la lingua nazionale,
promuovendone la conoscenza e la diffusione. Sono istituzioni ispirate proprio
dall’Accademia della Crusca, che attraverso il suo Vocabolario (1612-1923)
seppe diffondere in Europa una forte coscienza linguistica nazionale e costituì
il modello specifico per l’Académie française, la Real Academia spagnola, la
Compagnia fruttifera di Weimar, i cui obiettivi oggi sono ora propri dell’Institut
für Deutsche Sprache di Mannheim, e altre ancora. L’Accademia della Crusca –
fondata a Firenze, nel 1583, da un gruppo di letterati, giuristi e scienziati
per studiare e regolare la lingua italiana – ha saputo adattarsi ai cambiamenti
storici ed è oggi un moderno istituto di ricerca, formazione e divulgazione
linguistica, la cui autorevolezza è unanimemente apprezzata nel mondo;
protagonista nel promuovere, attraverso progetti di grande rilevanza
internazionale, lo studio e la conoscenza dell’italiano nel multilingue quadro
nazionale, europeo e globale. Sarebbe un danno incolmabile per l’Italia se
l’Accademia della Crusca dovesse interrompere ogni sua attività per mancanza di
un adeguato finanziamento da parte dello Stato.
Gli accademici: Maria Luisa Altieri Biagi, Paola Barocchi,
Gian Luigi Beccaria, Pietro Beltrami, Rosanna Bettarini, Francesco Bruni,
Ornella Castellani Pollidori, Vittorio Coletti, Maurizio Dardano, Tullio De
Mauro, Domenico De Robertis, Piero Fiorelli, Lino Leonardi, Giulio Lepschy,
Nicoletta Maraschio, Carlo Alberto Mastrelli, Pier Vincenzo Mengaldo, Aldo
Menichetti, Silvia Morgana, Bice Mortara Garavelli, Teresa Poggi Salani,
Lorenzo Renzi, Francesco Sabatini, Cesare Segre, Luca Serianni, Angelo Stella,
Alfredo Stussi, Alberto Varvaro, Maurizio Vitale e i soci corrispondenti:
Luciano Agostiniani, Tatiana Alisova, Giuseppe Brincat, Jacqueline Brunet,
Rosario Coluccia, Wolfgang U. Dressler, Vittorio Formentin, Elisabetta
Jamrozik, Hermann Haller, Alberto Nocentini, Bernard Quemada, Max Pfister,
Edgar Ratdke, Francisco Rico, Leonardo M. Savoia, ,Harro Stammerjohann, Serge
Vanvolsem, Harald Weinrich.
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