24 marzo 2013

Il “richiamo della foresta”

I sentieri di Monte Giovi.
di Paolo Maggi

C’è un richiamo al quale ogni tanto devo rispondere, pena un’inquietudine diffusa: devo incontrarmi con la natura. 
Non importa se in pianura o in montagna, sulla riva del mare o lungo un torrente. Non importa nemmeno che sia una stagione precisa. Vanno bene tutte. In primavera, estate, autunno o inverno devo assaporare la natura così com’è, immodificabile. Non c’è interruttore che tenga per cambiare temperatura o abbassare la forza del vento. Devo misurami con il clima, il vento, la pioggia, le distanze, salite e discese e quei ritmi scanditi dalla luce del giorno che lascia inesorabilmente il testimone alle tenebre. Ho bisogno di misurare lo stupore che c’è ancora in me di fronte allo spettacolo perenne della natura: il volo goffo di un barbagianni o quello librato di un falco che precipita in picchiata su una preda, così come i panegirici voli degli storni o le fughe eleganti di daini e caprioli o quelle travolgenti dei cinghiali ma anche la monumentale sacralità di piante secolari oppure la delicatezza dei colori e dei profumi di primavera.
Un “richiamo della foresta” che oggi mi  ha catapultato attraverso i sentieri di Monte Giovi.
Un complesso montuoso formato da territori della media montagna sui prolungamenti della dorsale appenninica di Monte Morello e Monte Senario che separa il Mugello dal Valdarno e dalla bassa Val di Sieve. Il suo territorio è diviso tra i comuni di Pontassieve e Borgo San Lorenzo e, in misura minore, dai comuni di Rufina, Vicchio e Dicomano, in provincia di Firenze.
Il massiccio raggiunge l'altitudine maggiore con la sua cima (992 metri), ma lungo il suo crinale principale si trovano anche Poggio Ripaghera (914 metri) e Monte Calvana (913 metri).
La Provincia di Firenze con le comunità montane "Montagna Fiorentina" e "Mugello" e ai comuni di Borgo San Lorenzo, Dicomano, Pontassieve e Vicchio hanno istituito sul Monte Giovi un parco dedicato alla guerra di liberazione chiamato "Parco culturale della Memoriacon il preciso intento di promuovere la memoria degli eventi della Resistenza.
Il Parco prevede cinque diversi percorsi tematici.
Sentiero 1: Pievecchia - Acone - Accesso principale da Pontassieve a Le Colline (8,5 chilometri); da Scopeti ad Acone (6 km). Durante questo itinerario si ricorda la rappresaglia della Pievecchia quando i tedeschi uccisero 14 innocenti l'8 giugno 1944.
Sentiero 2: Barbiana - Padulivo - Accesso principale da Dicomano a Tamburino (7,0 chilometri). Anche in questo itnerario, che porta ai luoghi cari a Don Milani, si ricorda l'eccidio di Padulivo, quando il 10 luglio 1944 i tedeschi trucidarono 15 persone.
Sentiero 3: Madonna del Sasso - Accesso principale da Polcanto alla cascina di Monterotondo (5,2 chilometri). In questo itinerario si ricorda un evento del 1945 quando, presso il Santuario della Madonna del Sasso, vennero uccisi un maresciallo dei Carabinieri, suo figlio ed un militante comunista. Questi fatti ispirarono il romanzo di Carlo Cassola La ragazza di Bube.
Sentiero 4: Monte Giovi - Accesso principale da Dicomano fino all'intersezione con il sentiero CAI 11 (8,5 chilometri). In questo itinerario si trova la piramide delle Brigate partigiane, la Casa al Cerro che fu una delle basi più utilizzate dai partigiani e fonte alla Capra.
Sentiero 5: Monte Rotondo – Accesso Principale da Sagginale all'intersezione con il sentiero CAI 3. In questo itinerario si trova villa Cerchiai, attaccata verso la metà dell'agosto 1944 dai tedeschi che tentarono un accerchiamento delle forze partigiane. 
Festa dei partigiani e dei giovani
Il secondo fine settimana di luglio presso l'abetina di fonte alla Capra si svolge una manifestazione organizzata dagli abitanti di Acone con l'ANPI e la Provincia di Firenze chiamata "Festa dei partigiani e dei giovani". Il sabato è dedicato ai giovani con feste e balli che durano fino a tarda notte. La domenica è dedicata alle commemorazioni ufficiali dei partigiani e della resistenza. 

Monumento del Chiesino di Monte Giovi dedicato alla Resistenza

Forti del loro diritto Italiano
decisi a morire
per non rinunziare ad essere uomini
partigiani e contadini
fraternamente concordi nella Resistenza
soffrirono sperarono agirono
perchè ai loro figli liberi eguali
fosse un giorno materna
la Repubblica Italiana
fondata sul lavoro

Monte Giovi 1943 - 1958
decennale della Costituzione

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