26 luglio 2014

Non scrivete "Male incurabile" si chiama cancro!

Non scrivete "male incurabile". Si chiama cancro. C'è chi lo sostiene e scrive da tempo ma ora l'appello viene lanciato da un pulpito più che autorevole. La fondazione Insieme contro il cancro  ha infatti presentato al Ministero della salute il volume "Il male (in)curabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione".
Il libro raccoglie le interviste a quindici direttori di testate giornalistiche ai quali è stato chiesto proprio di cancellare l'espressione "male incurabile" dalle testate di cui sono responsabili. "Un'informazione corretta e senza allarmismi - ha spiegato fra l'altro il presidente della fondazione Cognetti -, può rappresentare la prima medicina". L'informazione è molto importante non solo per cambiare l'approccio culturale alla malattia quando si presenta, ma anche per migliorare la consapevolezza dei cittadini rispetto al l'importanza e all'efficacia della prevenzione.
"Il merito della crescita dei tassi di guarigione, soprattutto per alcuni tipi di tumore - ha sottolineato - è da ricondurre a terapie sempre più efficaci e alla diagnosi in fase precoce. Senza dimenticare le campagne di prevenzione: il 40% dei tumori può infatti essere prevenuto seguendo uno stile di vita corretto".
La prima parte del volume testimonia i cambiamenti nella lotta al cancro, con capitoli dedicati ai numeri, ai tipi di tumore, alla classifica dei "big killer" e dei più diffusi, alla comprensione dell'evoluzione della lotta al cancro, grazie alla ricerca e ai progressi terapeutici. "Numeri, statistiche, cifre, tabelle, che diventano vita vissuta nelle storie dei pazienti che ce l'hanno fatta", ha sottolineato Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione e vice presidente dell'Associazione italiana malati di cancro. Nel volume anche una parte tutta dedicata alle testimonianze del giornalista Roberto Gervaso, che ha sconfitto un tumore alla prostata; del calciatore Sebino Nela e del tennista Nicola Pietrangeli, guariti dal tumore a colon; di Marina Ripa di Meana, sopravvissuta al tumore al rene, e di Elisabetta Iannelli, che in giovanissima età ha affrontato un tumore al seno in seguito al quale il suo motto è diventato "il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la vita con il cancro".
Pao. Ma.

Per gli orrori
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