26 gennaio 2015

Ricordando l'olocausto, contro tutte le violenze


Il 27 gennaio del 1945 i carri armati sovietici dell'Armata rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, varcarono i cancelli del Campo di concentramento di Auschwitz. 

foto p. maggi 1977
L'orrore del genocidio nazista si svelò compiutamente.
Per non dimenticare e per mettere in guardia contro il ripetersi di tali atrocità la data del 27 gennaio è stata designata, nel novembre del 2005, dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite “Giorno della memoria”. In Italia la ricorrenza è stata sancita anni prima, con una legge del 2000 in cui “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
foto p. maggi 1977
In occasione del "Giorno della Memoria"  vengono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole  su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.
Anche quest'anno 500 ragazze e ragazzi delle scuole medie superiori insieme a 51 giovani universitari sono saliti sul “treno della memoria” promosso dalla Regione Toscana per un viaggio nella memoria, nella storia e nella consapevolezza.

Pao. Ma.

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