16 aprile 2016

Ricordo di un caro compagno di viaggio

Contagiò anche un “agnostico” del calcio com'ero io. Moreno Vaiani capitò nella mia vita gentilmente.
Foto G. Pasquini

Omone com'era seppe accompagnarmi nel mondo del calcio alla scoperta delle gioie e dei dolori di coloro che trepidano per le sorti della squadra del cuore. Prima colleghi poi soci e amici per oltre 10 anni. Morì nella notte che porta all'alba del 16 aprile del 2008 nella sua camera da letto nella casa in cui viveva con sua madre Annita e da allora questo giorno per me è velato di malinconia, cullato da ricordi. Fino al tardo pomeriggio del giorno precedente lavorammo insieme alla realizzazione di “Per sempre viola 2008 – 2009”, un volumetto nato molti anni prima come “Calendario Viola” su idea di Roberto Fancelli, le cui pubblicazioni dopo una lunga interruzione ripresero nel 1999 grazie soprattutto all'entusiasmo di Moreno e alla passione di Roberto e un poco anche al mio coinvolgimento. Era un vero esperto del pallone. Un giornalista con la memoria da elefante e un grande amore per la Fiore ma anche per le squadre “minori” lo sport cosiddetto “minore”. Indimenticabili le sue radiocronache. Lui raccontava e io scrivevo, mentre Roberto monitorava costantemente e sfornava nuove idee per arricchire la sua “creazione”.
gli "auguri" per gli amici
Moreno amava anche la sua terra che percorreva in lungo e in largo scovando borghi e tesori alla scoperta di tutti quei prodotti che la Toscana ma non solo la Toscana, offre generosamente. Era anche un tessitore di relazioni. Aveva un talento particolare per far star bene le persone insieme, anche le più diverse.
Passione, impegno e professionalità riconosciuti da tutti, soprattutto da chi ha avuto l’opportunità di essergli vicino come i giornalisti toscani che attraverso l’Ussi (unione stampa sportiva) hanno istituito un Premio che porta il suo nome e che viene assegnato a giovani promesse dello sport che si siano distinti, oltre che per meriti sportivi, anche in lealtà e correttezza.
Alla Trattoria  Mario in ricordo di Moreno 17/04/13


Aveva anche un difetto: era puntuale, parecchio! Non arrivava mai tardi agli appuntamenti, ma la mattina del 16 aprile del 2008 fui io ad aspettarlo.
Pao. Ma.

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